venerdì 20 maggio 2011

Concetto di Multiculturalità


 In queste due settimane di corso di Inglese mi sono accorto di come sul serio Londra sia una città multiculturale. Voglio dire in una classe di 17 studenti,  siamo nell’ordine di: 4 italiani, 3 francesi, 2 russi, 1 turkmeno, 1 iraniana, 1 pakistana, 1 spagnolo, 2 turchi, 1 brasiliana e 1 thai. Beh non male!
La cosa buffa è che durante le conversazioni in libertà, sovente si parla un po’ nella lingua madre e un po’ in quella inglese… un divertente minestrone.
Multiculturale? Come? Dai guidatori dei mezzi di trasposto (spesso sono di origine africana) ai proprietari (indiani o cincalegi) di simpatici negozietti dove si spende veramente poco. Un grande “melting point”. I punti di forza del gusto italiano stanno sicuramente negli ingredienti, importati da piccoli produttori rigorosamente scelti nell'ampio panorama eno-gastronomico nazionale.
Cucina francese impeccabile per Gordon Ramsey, particolarmente nel suo Menù Prestige, con foie gras, formaggi e champagne selezionati; meno pretenziosa e più legata alla tradizione, la tavola di Le Gavroche che vanta una rinomata cantina con più di 60mila bottiglie.

Citando  e roassumendo un concetto antropologico sociologico  si può affermare che, come direbbe M Augè, Londra può rappresentare l'esempio del non-luogo antropologico: vale a dire di quei luoghi e della loro inevitabile omologazione in termini figurativi, identici a Milano, come a Hong Kong. Ripetizione d'infinite strutture così simili tra loro che il destinatario troverà in qualsiasi città, il suo ristorante o il suo albergo con i medesimi standard di servizi a lui offerti.
Come la cucina, che sarà cinese, italiana, francese, tunisina, giapponese; ed è qui che l'antropologo e scrittore Marc Augè si chiede se in questa molteplicità a ripetizione non si stia distruggendo il concetto di luogo che si è configurato nelle società precedenti. Con i suoi ben distinti requisiti: d'identità, a contrassegnare l'unicità di chi ci abita; di relazione, nel senso che riconosce i rapporti reciproci tra soggetti in funzione di una comune appartenenza; di storia, perché rievoca all'individuo le proprie radici.

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